Home Sport Intervista a Cristiano Zanetti: “All’Inter serve Touré, più tecnici come Inzaghi”

Intervista a Cristiano Zanetti: “All’Inter serve Touré, più tecnici come Inzaghi”

0
SHARE
Photo by inter-calcio.it

MILANO – Per analizzare il momento dell’Inter abbiamo chiesto il parere di uno che la maglia nerazzurra l’ha vestita per tanti anni: Cristiano Zanetti, attuale allenatore dei Giovanissimi Nazionali dell’ AC Prato 1908, ci ha dedicato un po’ del suo tempo e ha risposto alle nostre domande sull’Inter e sul mondo del calcio in generale

Ciao Cristiano. Prima domanda: cosa ne pensi del momento dell’Inter? È Mancini il tecnico giusto per tornare ad alti livelli?

Sicuramente Mancini è il tecnico giusto per l’Inter, perché ha esperienza internazionale, ha già guidato la squadra in passato e sa che si tratta di una piazza difficile. È la persona ideale per ripartire il prossimo anno.

Roberto_Mancini
Photo by Wikipedia

Quale strategia di marcato seguiresti se fossi all’Inter? Puntare su campioni già affermati o giocatori giovani che hanno voglia di arrivare? 

L’Inter ha bisogno di ottenere risultati. Si devono prendere giocatori importanti, affermati, inserendo in rosa qualche giovane da far crescere. Farei un mercato importante per dare la possibilità a Mancini di avere una squadra competitiva.

Hai in mente un nome che potrebbe fare al caso dei nerazzurri?

Come detto punterei su giocatori di livello internazionale: Yaya Touré è uno di quei giocatori che vanno sicuramente presi.

Parlando proprio di ambito internazionale, quest’anno le squadre italiane hanno fatto bene in Europa, raggiungendo la semifinale in Champions League e in Europa League. Ti sembra un segnale di crescita per il movimento calcistico italiano oppure è solo un caso isolato?

Secondo me è un indicatore della crescita del calcio italiano e anche la dimostrazione che i tecnici del nostro Paese si confermano di primissimo livello. Le nostre squadre, pur spendendo molto meno rispetto ai top club europei, sono riuscite a essere competitive ad altissimi livelli. 

Photo by www.italysoccer.narod.ru
Photo by www.italysoccer.narod.ru

A proposito di tecnici, cosa ne pensi di Garcia? Tu che conosci bene la piazza, avendo vinto uno Scudetto con i giallorossi, cosa ne pensi del calo della Roma dopo la sosta invernale?

Credo che il calo della Roma sia coinciso con la Coppa d’Africa, che ha portato via alla squadra giocatori importanti come Gervinho, gente che fa la differenza. Se non ci fosse stata la Coppa d’Africa la Roma avrebbe lottato fino alla fine.

Garcia è un ottimo tecnico, l’ho visto durante uno dei corsi che ho frequentato ed è un tecnico che sa il fatto suo. Il francese mi piace per la sua coerenza: ha una sua logica che segue dal riscaldamento fino alla fine della partita. Devo dire che tutti i tecnici che ho visto nelle squadre di Serie A sono davvero molto preparati: mi vengono in mente Montella, Mancini, Mihajlovic e lo stesso Sarri, che con l’Empoli sta facendo una grande stagione. 

Adesso alleni i giovanissimi nazionali del Prato: com’è il tuo rapporto con i ragazzi? 

Sicuramente è un’esperienza importante, è giusto fare la gavetta. Per me è il secondo anno con i giovanissimi nazionali. È un percorso giusto per crescere, visto che il mio obiettivo è allenare le prime squadre. Sono convinto che sia giusto fare la gavetta, imparare e avere anche la possibilità di sbagliare. Io la consiglierei a tutti coloro che vogliono allenare, anche gli ex giocatori di squadre importanti.

Photo by acprato.it
Photo by acprato.it

Com’è il settore giovanile del Prato? Ti trovi bene?

È un settore giovanile importante, tutte e tre le squadre squadre, ovvero Berretti, Allievi e Giovanissimi, sono arrivate alle finali nazionali. I Giovanissimi si confrontano anche con realtà di Serie A e Serie B. I ragazzi sono selezionati e tutti del posto. Gran merito agli osservatori e alla società 

Il Prato ha una collaborazione con l’Inter per far giocare i giocatori provenienti dalla Primavera nerazzurra. Secondo è un buon metodo per far crescere i giovani calciatori?

Tante squadre dovrebbero prendere in considerazione di avere una società satellite.  Magari quest’anno i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative, ma si dà ai ragazzi che escono dalle giovanili di fare campionati professionistici ad alto livello.

Cosa ne pensi della politica di alcune squadre importanti di affidare la panchina a ex giocatori che però non hanno maturato una lunga esperienza come tecnici? Il caso di Inzaghi per citarne uno.

Dal mio punto di vista Inzaghi ha fatto la gavetta, sia negli Allievi che nella Primavera. Se nel settore giovanile gli addetti ai lavori si rendono conto che uno ha qualità è giusto che i tecnici giovani allenino le prime squadre anche di club importanti. In questo modo si allenano squadre in cui si possono mettere in pratica le proprie idee sul campo. Anzi mi auguro anch’io di poter allenare un grande club: il problema semmai è quando si deve lavorare in squadre che non danno la possibilità di realizzare le proprie idee.

Photo by Wikipedia
Photo by Wikipedia

Chiudiamo con una curiosità: nel corso della tua carriera hai giocato con molti giocatori fortissimi. Qual è quello che consideri più forte?

Credo che il più forte sia senza dubbio Ronaldo, senza togliere niente agli altri. Ho giocato con tanti altri giocatori fortissimi, numeri uno come Del Piero e Totti, ma lui era sicuramente un gradino sopra gli altri. Peccato per gli infortuni che ne hanno condizionato in qualche modo la carriera, ma lui faceva comunque cose che non ho mai visto fare a nessuno.

Commenti

commenti