MILANO – Ti svegli una mattina di Maggio e ti accorgi che Lega Pro e Serie D sono travolte dallo scandalo scommesse. Ormai ogni campionato riserva qualche sorpresa, punti di penalizzazione, squadre che vengono comprate per un euro. Oggi ci troviamo a parlare ancora una volta di calcioscomesse, come se si parlasse di una “catastrofe naturale” della quale si può solo prendere atto. Ma le partite truccate si possono prevenire, si possono scoprire e si possono denunciare. A spiegarci quali sono gli strumenti che le società, la Lega e il mondo del calcio in generale hanno per affrontare questa battaglia è il Direttore Generale di FederBet Francesco Baranca, che dalla sede di Bruxelles ha risposto alle nostre domande.
Direttore una sua prima considerazione su quanto sta accadendo in queste ore
“Sarebbe troppo facile dire che noi l’avevamo detto. Addirittura molte delle partite che adesso sono oggetto di questa inchiesta sono state oggetto di una nostra denuncia presso la procura di Busto Arsizio alcuni mesi fa. È sempre la stessa dinamica che si ripropone: impossibile non accorgersi che c’era qualcosa di strano“.
Quindi voi vi siete accorti del problema dai flussi anomali di scommesse? Come si svolge concretamente la vostra attività? Siete in contatto con i bookmaker?
“Non ce ne siamo accorti solo noi ovviamente, basta un po’ di esperienza. Se ne devono essere accorti tutti, poi molti preferiscono non renderlo pubblico ma era palese che stesse succedendo qualcosa. Nel mercato delle scommesse le quote per le partite sono pubbliche, quindi le oscillazioni sono visibili a tutti. Una parte del nostro lavoro viaggia proprio su questo binario, un’altra parte invece è relativa alle segnalazioni che riceviamo dai bookmaker che sono nostri affiliati e hanno il polso della situazione per i tipi di giocate che vengono effettuate su internet o nelle agenzie. Si tratta quindi di un doppio controllo“.
Questa nuovo scandalo interessa Lega Pro e Serie D, serie minori in cui gli stipendi dei giocatori e i ricavi dei diritti tv sono estremamente esigui se paragonati a quelli della Serie A. Com’è possibile che si riescano a truccare anche partite delle leghe più importanti, dove i protagonisti guadagnano già moltissimo denaro?
“Bisogna dire che esiste una forte disparità tra coloro che truccano le partite “abbordando”, se mi si consente il termine, i giocatori e poi piazzano le scommesse. Nelle serie minori si riesce a fare una combine davvero con cifre molto modeste. Si arriva a corrompere giocatori di Under-19 di campionati sconosciuti anche per venti euro, mentre si arriva a pagare un giocatore di una serie maggiore, come hanno rivelato le inchieste, anche duecentomila euro. Di mezzo c’è di tutto: bisogna vedere quanto uno riesce a piazzare, qual’è la possibile quota, cos’è disposto a fare il giocatore“.
Quindi il fatto che i bookmaker quotino eventi “minori” aggrava il problema?
“Ma in realtà questo non è propriamente esatto: non si risolve il problema impedendo ai bookmaker di quotare questo tipo di eventi, anche perchè ci sarà sempre un altro bookmaker che quoterà lo stesso evento. Per risolvere il problema bisogna lavorare sulla prevenzione e sulla mentalità“.
A proposito di prevenzione, quali sono gli strumenti che si possono utilizzare per evitare che si possano truccare le partite?
“Avere a che fare con i club, devono essere i club stessi a prendere provvedimenti quando succede qualcosa di anomalo. Bisognerebbe educare i calciatori, ovviamente non sul fatto che truccare le partite è un reato che è una cosa scontata, ma sul fatto che ormai qualcuno li sta controllando“.
In quest’ultimo scandalo però sembrano essere coinvolte anche le società stesse, dirigenti e criminalità organizzata…
“Si quest’inchiesta ha un taglio più criminale rispetto a quella di Cremona, dove a essere coinvolti erano prevalentemente i calciatori. Immagino che in tutto quello dove ci sia una possibilità di profitto ci sia la mano della criminalità organizzata“.
Cosa fa FederBet per ostacolare le combine?
“Noi collaboriamo da ormai tre anni con la Lega spagnola, in cui facciamo monitoraggio costante di tutte le partite, ma anche con club italiani come Atalanta, Udinese, Varese e Novara e svolgiamo anche un’attività a livello istituzionale e politico affinché le leggi ci aiutino in questa battaglia. E anche quando non siamo stati ascoltati o addirittura dileggiati per i nostri dati, ci siamo rivolti alla magistratura ordinaria, con segnalazione che guarda caso sono poi coincise con quelle delle partite che sono diventate oggetto di quest’inchiesta“.
Chi ha interesse a non parlare di questi argomenti quando fate le segnalazioni? C’è qualcuno che ha un interesse diretto tra le istituzioni?
“No, non credo che ci sia un interesse diretto, inteso come guadagno di denaro, nel non parlare di queste segnalazioni. È più un timore di voler ammettere che c’è un problema: come se il fatto di parlarne potesse dissuadere il pubblico dal vedere le partite. Ma questi scandali costituiscono un danno molto maggiore rispetto al voler ammettere che c’è un problema”.
Come si possono considerare regolari i campionati di quest’anno?
“Guardando i dati io ero già convinto che il campionato di Lega Pro fosse pesantemente falsato e avevo anche qualche dubbio sul finale di stagione in Serie B. O si iniziano a prendere dei provvedimenti seri o queste cose continueranno a succedere queste cose”.
Come possono fare i club a tutelarsi?
“I club possono prendere delle contromisure come ha fatto il Varese, che dopo la nostra segnalazione sul crollo della quota del Catania nel match Varese-Catania, ha deciso di autodenunciarsi presso la Procura Federale, per far capire che la società è estranea a qualsiasi comportamento fraudolento. Anche i calciatori sapendo che il club vigila e si tutela sono meno indotti a compiere le combine”.
E nelle scommesse live cosa si può fare?
“Anche in quel caso si deve fare una denuncia. Le racconto un episodio: collaboriamo con la Lega basket lituana e subito prima di un match del 16 aprile la quota di una squadra è passata 4 a 1,2. Lo comunichiamo alla Lega di basket, che prontamente ha chiamato la polizia e la partita non si è giocata“.
Una cosa inimmaginabile per i nostri campionati..
“Si ma il vero interrogativo è: chi investirà l’anno prossimo in Lega Pro? Chi investirà in Serie B se si dovessero confermare certe anomalie anche nella serie cadetta? Noi continuiamo come nazione a guardare al breve termine, mentre dovremmo preoccuparci del futuro a lungo termine. Ecco perché il calcio italiano sta sprofondando“.