Non ci sono margini di guadagno sufficienti per coprire le spese. Dal 2011 le vendite sono in calo e nuovi canali di acquisto risultano sempre più competitivi. Alla fine del mese chiude, dopo oltre 50 anni di attività, la libreria Puccini di corso Buenos Aires. In linea con il trend negativo del mercato, l’andamento della libreria è precipitato lo scorso anno.
E se tra il 2010 e il 2014 la situazione del settore dell’editoria milanese era stabile, nel 2015 le chiusure delle librerie sono state ben 15, ossia una riduzione del 6%. Un crollo che ha avuto inevitabili ricadute sull’occupazione, facendo scendere gli impiegati del settore da 1.363 a 1.255.
Milano, segretario Ali: “l’unica soluzione è un bonus fiscale”
Negative anche le previsioni per il 2016. Nei primi due mesi dell’anno non è stato registrato nessun segnale di ripresa, anzi lo stillicidio continua al ritmo di una chiusura ogni mese. “Negli ultimi sette, otto anni è stato un bagno di sangue. Quello delle librerie indipendenti era già un mercato di nicchia, di questo passo rischia di scomparire”. Questo il commento di Paolo Uniti, segretario di Ali-Associazione librai di Milano e provincia.
Tra i fattori che pesano maggiormente sul bilancio delle imprese troviamo la concorrenza della Rete e i canoni d’affitto eccessivi. A detta di Uniti, l’unico modo per evitare il collasso potrebbe essere l’applicazione di un bonus fiscale per i “librai puri”.
Fonte: corriere.it