Via gli inquilini che occupano da troppo tempo le case popolari senza essere più in possesso dei requisiti di reddito o di necessità richiesti. Un abuso che il Palazzo Marino ha deciso di combattere senza sconti.
Nel mirino del Comune anche quanti partecipano ai bandi per l’assegnazione e poi rifiutano gli alloggi che vengono proposti perché si trovano in quartieri “non centrali”. Lo ha detto Gabriele Rabaiotti, assessore alla Casa del Comune di Milano.
Milano Comune nel mirino inquilini popolari con seconda casa e che hanno condizioni di stabilità
L’assessore ha inoltre promesso di mandare le “lettere di decadenza” dal contratto entro la fine del 2016. Stando alle stime fatte da Rabaiotti a riceverle saranno almeno 20 per cento degli “inquilini pubblici” che non hanno più diritto all’alloggio.
“Chi ha la seconda casa, anche se lontana, e chi ha nel frattempo raggiunto condizioni di stabilità economica sarà invitato a lasciare libero l’appartamento”. In questo modo l’amministrazione potrà aiutare chi ha davvero ha bisogno.
Una proposta forte quella dell’assessore Rabaiotti che non ha paura di dire anche che il Comune non ha l’intenzione né le risorse per costruire altre case popolari. Quelle già esistenti costituiscono il 10 per cento dell’offerta complessiva: il doppio dell’offerta di tante città di grandi dimensioni.
Fonte: repubblica.it