Home Attualità Milano città: ZTL e navigli, Pisapia scontenta tutti

Milano città: ZTL e navigli, Pisapia scontenta tutti

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Questione che si presenta ogni anno all’avvicinarsi dell’estate: le zone della movida si affollano, il Comune crea le zone pedonali, ma nessuno è contento. I commercianti “diurni” si lamentano perchè sarebbero di ostacolo alle loro attività, i residenti si oppongono perchè incentiverebbero i rumori notturni e limitano la circolazione dei veicoli, i titolari dei locali invece vorrebbero un migliore servizio di mezzi pubblici notturni per favorire il flusso di clienti.

La giunta ha cercato di accontentare le diverse realtà che vivono le zone movimentate della città con alcune ordinanze: niente alcool da asporto dopo l’1.00 per smaltire più velocemente i flussi notturni, apposite linee notturne che si affiancano ai “Bus by Night”, nonchè “mosse” come quella di mandare l’AMSA a sgomberare le colonne di San Lorenzo (tra i principali luoghi clou della movida) intorno alle 1.30.

Un colpo al cerchio ed uno alla botte, si potrebbe dire. In realtà queste iniziative, invece di accontentare un po’ tutti, hanno prodotto l’effetto contrario. In fondo chi si lamenta del rumore vorrebbe il silenzio assoluto ben prima della mezzanotte, mentre chi vive la notte vorrebbe avere il diritto di bere gironzolando tra i navigli ben oltre l’1.00.

A voler ben guardare, si tratta anche di un problema di educazione. L’ordinanza introdotta dalla precedente giunta ha vietato le bottiglie di vetro da asporto dopo le 21.00, ma non è raro vedere bottiglie fatte a pezzi nelle vie dei navigli. Tanto per fare un esempio. D’altronde, chi può anche solo pensare di impedire ai ragazzi di divertirsi? Pensiamo alla chiusura della nota collinetta vicino al “Mom Cafè”, nei pressi della Rotonda della Besana, tradizionale luogo di incontro dei mercoledì milanesi fino alla recintazione della collinetta. La gente non è evaporata, si è solo spostata.

E’ evidente che sia necessario un intervento più ampio volto a trovare un punto di contatto tra le diverse realtà che rivendicano i rispettivi diritti, anche per dare un senso di condivisione, non di antagonismo, tra le parti.

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