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Caso Maugeri Milano, il pm: “Formigoni corrotto, la tesi dei regali è ridicola”

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Da governatore della Lombardia Roberto Formigoni faceva parte di un “gruppo criminale” che ha organizzato una corruzione sistematica, di cui ha beneficiato lo stesso Formigoni. Lo spiega il pm di Milano all’inizio della requisitoria del processo sul caso Maugeri.

Imputate insieme all’ex governatore lombardo altre nove persone, tra cui l’ex assessore lombardo Antonio Simone e il faccendiere Pierangelo Daccò. Il procuratore ha spiegato che stando a quanto emerso dalle indagini e dal dibattimento si ha “la certezza che il corrotto è Formigoni”. Il pm ha anche parlato delle tangenti pagate dalla Maugeri per corrompere l’ex presidente di Regione.

Caso Maugeri Milano, il procuratore: “ridicolo pensare che si sia trattato di regali tra amici”

A detta del pm infatti è ridicolo “pensare che si sia trattato di regali tra amici”, cosa che “solo Formigoni nel suo flusso di coscienza dibattimentale ha potuto dire” affermando che lui ricambiava i regali ricevuti con “qualche cena”.

Il pubblico ministero ha anche ricostruito i tre flussi finanziari, ossia quelli che vanno dalla Maugeri e dal San Raffaele verso Daccò e Simone, da Daccò e Simone verso Formigoni; e dalla Regione Lombardia verso la Maugeri.

Stando alla ricostruzione del procuratore, tra il 1997 e il 2001 dalla fondazione Maugeri sarebbero usciti all’incirca 61 milioni di euro verso conti e società di Antonio Simone e Pierangelo Daccò. E tra il 2005 e il 2006 sarebbero usciti circa 9 milioni dal San Raffaele verso Daccò, denaro che sarebbe stato consegnato in contanti come “vere e proprie mazzette”.

Fonte: corriere.it

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