Home Cronaca Tangenti Milano: imprenditori si spartivano gli appalti

Tangenti Milano: imprenditori si spartivano gli appalti

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Contanti e lingotti d’oro nelle case e nelle cassette di sicurezza dei quattro arrestati nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti immobiliari dell’Aler e del Comune di Milano. Un tesoro troppo grande, che rappresenta secondo gli inquirenti un indizio che il giro di bustarelle è più esteso di quanto emerso finora.

Il primo a ipotizzare che il panorama delle corruzioni fosse più complesso è stato il Giudice Alfonsa Maria Ferraro, quando ha negato alla Procura l’arresto dell’imprenditore Marco Volpi per quattro capi di imputazione ritenuti di secondo piano. Volpi è finito a San Vittore per associazione per delinquere insieme all’ex dirigente Mario Luigi Grillone e gli impiegati Giuseppe Amoroso e Angelo Russo.

Tangenti Milano: corrotti funzionari e dipendenti del Comune

L’imprenditore è accusato anche di aver corrotto Stanislao Virgilio Innocenti, dirigente della direzione centrale opere pubbliche, e il direttore del settore edilizia patrimoniale e demaniale, Armando Lotumolo. Sul libro paga di Volpi ci sarebbero anche Milena Beduschi e Davide Plebani, entrambi membri della commissione anomalie del settore appalti pubblici.

Come avvenivano i pagamenti? Qualche iPad in cambio di informazioni utili per correggere l’offerta degli interventi da presentare in commissione. Tutto qui? Per ora pare di sì, anche se a febbraio 2012 la Guardia di Finanza aveva intercettato Volpi al telefono con un concorrente. “Sono cinque lotti, a me interessa prendere il mio, tu prendi il tuo, Ferini prende il suo e gli altri poi vediamo”.

Si tratterebbe di veri e propri accordi di non belligeranza tra ditte concorrenti, che si spartivano gli appalti. Un’alleanza resa possibile grazie al contributo dei dipendenti pubblici, che aiutavano gli imprenditori a formulare le offerte da presentare in gara.

Fonte: corriere.it

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