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Migranti: bivacco a cielo aperto in via Palazzi

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Migranti: bivacco a cielo aperto in via Palazzi

Ci sono solo 50 metri di asfalto tra il ristorante Adis Abeba e il caffè Asmara. Ma alle 3 del pomeriggio, quella strada sembra una città: una folla di almeno 200 persone che bivaccano sui marciapiedi, occupano i tavoli, si siedono per terra e sui gradini delle botteghe circostanti.

È questo lo scenario che potete trovare quotidianamente in via Lazzaro Palazzi, dall’angolo con via Lecco a quello con via Tadino. Il tutto a meno di un isolato dai bar alla moda che si trovano verso Porta Venezia, notoriamente frequentati da modelle.

Molto più di un quartiere etnico

Ormai questa zona è molto di più di un normale quartiere etnico. Un bivacco a cielo aperto dalle sei di mattina fino a notte fonda. Se questa zona di Milano era già stata raggiunta dall’immigrazione, gli ultimi flussi migratori hanno aggravato molto la situazione.

I cantieri aperti che si trovano in piazza Oberdan e intorno alla chiesa di Largo Fra Paolo Bellintani, tradizionali punti di ritrovo e di ricovero notturno, hanno contribuito ad aumentare la concentrazione di immigrati in quel tratto di via Palazzi. Si tratta principalmente di ragazzi giovani, in un mondo apparentemente omogeneo.

Si va da quelli in ciabatte con l’asciugamano in spalla a quelli vestiti da rapper con gli smartphone sempre in mano. E in tutta questa folla si cela anche un piccolo gruppo di spacciatori nordafricani, i cui affari sembrano prosperare in tranquillità.

Fonte: corriere.it

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