Notizie Milano – Accusati di associazione per delinquere finalizzata alla tratta degli esseri umani e alla riduzione alla schiavitù, questa la condanna decretata questa mattina per sette uomini di nazionalità romena.
Le pene vanno dai 7 anni e mezzo ai 10 anni di carcere per aver reclutato connazionali, molti dei quali disabili, ed averli costretti ad attività quali accattonaggio e furti. Secondo l’inchiesta, condotta prima dal pm Antonio Sangermano e poi dalla collega Laura Pedio, queste persone venivano comprate in Romania da famiglie molto povere: 50 euro per una vita umana. La disabilità giocava un ruolo importante nella scelta, infatti ad una peggiore condizione fisica corrispondeva una maggiore probabilità di guadagno. Una volta arrivate in Italia, dopo ore di viaggio estenuante in furgoni precari, le vittime venivano addestrate a chiedere l’elemosina con un target preciso: 30-50 euro al giorno il guadagno minimo da raggiungere. Il giro di sfruttamento di queste persone rendeva, in alcuni casi, anche 60 mila euro mensili da un solo individuo (tra tutti, il caso di una ragazza costretta a mendicare in metropolitana gattonando). Le sfortunate venivano private di pasti adeguati e costrette a dormire in situazioni precarie in una casa fatiscente nel quartiere Bisceglie.
Il tormento è durato per più di un anno, fin quando l’operazione “Ade” è riuscita a liberare 32 persone e a bloccare le attività dell’organizzazione criminale. I sette condannati quest’oggi sconteranno la pena, dopodiché verranno espulsi dal Paese.